Il Maschio Angioino è tra i maggiori simboli di Napoli. Prende il suo nome da un termine medievale derivante dal fiorentino “mastio” che indicava, in una struttura con più torri, la maggiore e la più sicura in caso di attacchi bellici. Il suo vero nome deriva tuttavia dal francese ed in particolare da “Chastiau nueeuf” cioè il “Castello Nuovo” soppiantato però, nella storia, dal nome più celebre e caratteristico.

Le forme originarie dello Chastiau nueeuf ci sono ormai del tutto sconosciute a causa della stratificazione di elementi architettonici che negli anni ne hanno modificato le fattezze fino a renderlo quello che vediamo oggi. Resiste tuttavia, del periodo Medievale la bella Cappella palatina, che dovrebbe essere datata intorno al 1307. Inglobata nel cuore del castello, l’entrata avviene dal cortile del castello tramite un portale rinascimentale in marmo sormontato da un rosone vetrato, mentre la parete di fondo affaccia sulla odierna via Marina. Restaurata in gran parte già nel XV secolo per alcuni danni subiti a causa del terremoto del 1456, all’interno la cappella presenta una tipica struttura medievale con strette finestre gotiche che illuminano la sala e quel che resta dei suoi splendidi capolavori: un meraviglioso ciclo di affreschi, infatti, abbelliva la struttura. Assieme a pitture ancora visibili attribuite all’artista fiorentino Maso di Banco, documenti ci attestano la presenza e la mano di Giotto che intorno al 1330, ospite della corte di Roberto d’Angiò, dipinse storie del Vecchio e Nuovo Testamento. Il ciclo del maestro e della sua bottega, rara testimonianza di affreschi di così alto valore artistico, fu purtroppo eliminato già nel XV secolo.
Come già scritto, il “Chastiau nueeuf”, il castello nuovo appunto ha subito varie e notevoli modifiche ad iniziare dai successori dei dinasti angioini. Alfonso il Magnanimo d’Aragona conquistò Napoli nel 1443 ed in quella circostanza decise di riordinare tutta la struttura, cingendola di nuove mura difensive e dotandola dello spettacolare arco trionfale all’entrata. Questo è uno dei pezzi fondanti della storia dell’arte italiana poiché, eretto tra il 1453 al 1468 ispirandosi alle simili strutture d’architettura romana e federiciana, segnava un passaggio tra l’arte gotica e quella d’età moderna e celebrava, tramite il fregio e le varie sculture, il successo di Alfonso e della sua dinastia.

Ancora nuove modifiche furono apportare all’inizio del XVI secolo quando il Castel Nuovo fu dotato di nuovi bastioni e dei fossati, che tutt’ora è possibile vedere,e che corrono tutt’intorno alla struttura. I torrioni invece, rivestiti di piperno e di tufo, sono cinque (torre di San Giorgio, del Beverello, dell’Oro, della Guardia, di Mezzo) e segnano tutto il perimetro trapezoidale della struttura che ormai ingloba molte strutture che dal 1600, anno in cui la vita di corte si spostò nel nuovo Palazzo Reale, sono state costruite e talvolta eliminate.
Da citare inoltre è la Sala dei Baroni, dove fino al 2006 si è riunito il consiglio comunale di Napoli, voluta come sala del Trono già da Roberto d’Angiò che impegnò anche qui Giotto per la decorazione.Fu Alfonso il Magnanimo che volle il rifacimento di questo ambiente, da parte dell’architetto spagnolo Guillem Sagrera, che da allora si presenta quasi perfettamente di forma cubica sormontato da una volta ottagonale e attorniata da piccole finestre, alle quali si accedeva grazie ad un altro capolavoro architettonico quale è la scala a chiocciola presente ancora nella torre del Beverello.

A tutt’oggi Castel Nuovo partecipa ancora alla vita della moderna Napoli essendo teatro, soprattutto nel suo cortile, di eventi e spettacoli culturali oltre ad essere sede permanente del Museo Civico con un percorso di visita che si dipana in molte delle sue sale e che vi invitiamo senza dubbio a visitare per godere a appieno dello spettacolo del cuore di Napoli. Inoltre, al II° e III° livello della fortezza vi è custodito l’enorme tesoro bibliotecario della Società napoletana di Storia Patria, nata nel 1875. Il Maschio Angioino resta senza dubbio, tra le tante bellezze architettoniche di Napoli, quello che più di tutti ne incarna lo spirito, essendo affacciato direttamente sul mare ed essendo la fortezza che accoglie i numerosi ospiti, stranieri e non, che arrivano a Napoli dal mare e dalle crociere. Un monito a chiunque arrivi in città,: conquistarla è impossibile!

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